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Commemorato stamattina il sovrintendente capo Emanuele Petri

Si è celebrata oggi, con diversi eventi commemorativi, la giornata in ricordo del sovrintendente capo Emanuele Petri, il poliziotto in servizio al posto di Polizia ferroviaria di Terontola (AR), ucciso il 2 marzo 2003 per mano di terroristi appartenenti alle Nuove brigate rosse, a bordo di un treno regionale. Alle 10,15 il Vice Direttore generale della pubblica sicurezza preposto all’attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia, Maria Teresa Sempreviva, accolto dal questore di Arezzo Dario Sallustio, ha fatto visita al cortile interno della Questura dove personale Anps (Associazione nazionale Polizia di Stato) ha piantumato un ulivo dedicato ad Emanuele Petri. Queste le parole del vice capo della Polizia “Il ricordo del collega Petri illumina il nostro percorso professionale messo a dura prova in questo particolare periodo. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti per l’impegno e la professionalità messi in campo soprattutto negli ultimi due anni. 
La Polizia di Stato è una famiglia unita e forte grazie anche al sacrificio di eroi come Emanuele, e la nostra forza ed unità viene messa al servizio della comunità tutti i giorni.” Nell’occasione, è stata scoperta una targa alla memoria, poi benedetta dal cappellano della Polizia di Stato. Successivamente, il Prefetto ha raggiunto la stazione ferroviaria di Castiglion Fiorentino (AR), dove, in piazza Emanuele Petri, insieme all’onorevole Nicola Molteni, sottosegretario di Stato all’Interno, alla presenza del prefetto di Arezzo Anna Palombi, del sindaco della città Mario Agnelli, della famiglia Petri e di altre autorità, è stata deposta una corona di fiori al cippo memoriale. La terza parte della commemorazione si è svolta al Parco di Camucia di Cortona sempre in provincia di Arezzo. Qui le autorità, accolte dal sindaco Luciano Meoni, hanno presieduto all’intitolazione del parco al poliziotto scomparso, in onore del quale è stato eretto un monumento che ha ricevuto la benedizione dell’arcivescovo di Arezzo Riccardo Fontana. A chiosa della cerimonia il prefetto Sempreviva ha sottolineato: “Voglio salutare e stringere in un grande abbraccio la signora Petri, ho saputo oggi che la sua famiglia annovera numerosi appartenenti alla Polizia, suo marito, suo figlio e non ultimo suo nonno, appuntato scelto della pubblica sicurezza. Siamo qui per scoprire un monumento alla memoria di Emanuele, un uomo che ha dedicato la vita al servizio degli altri e dal suo sacrificio dobbiamo trarre la forza per affrontare le sfide che la vita ci mette davanti. Grazie per il grande esempio che ci ha dato e che ci da ancora oggi.” Ha chiuso l’evento una breve esibizione della fanfara della Polizia di Stato. Nel pomeriggio, a Tuoro Sul Trasimeno, in provincia di Perugia, verrà celebrata una messa a suffragio. leggi tutto

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Polizia ferroviaria: i risultati del mese di febbraio

Nel mese di febbraio la Polizia ferroviaria ha arrestato 87 persone, ne ha indagate 756 e ne ha controllate 346.837.
Per tutte le attività sono state impegnate 15.374 pattuglie nelle stazioni e 2.233 a bordo treno; 937 sono stati i servizi antiborseggio, 160 gli stranieri rintracciati in posizione irregolare nel nostro Paese e 122 i minori non accompagnati rintracciati e restituiti alle famiglie o collocati in comunità. I controlli sono stati intensificati anche grazie alle operazioni straordinarie organizzate su tutto il territorio nazionale durante il mese: nella prima operazione chiamata “Stazioni Sicure”, finalizzata a incrementare il livello di sicurezza in ambito ferroviario, sono stati impegnati 1.265 operatori della Specialità e ha interessato 540 stazioni ferroviarie.
Nell’operazione “Oro rosso”, finalizzata a contrastare il fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario, sono stati impegnati 521 operatori con 144 servizi di pattugliamento lungo la linea ferroviaria mentre, 36 su strada.
L’operazione “Rail Safe Day”, invece, è stata organizzata presso 664 località “sensibili” in tutta Italia, di cui 551 stazioni; l’obiettivo è cercare di prevenire comportamenti anomali e scorretti in ambito ferroviario che spesso sono causa di incidenti, anche gravi.
Infine, la seconda giornata dell’operazione “Stazioni sicure” che si è svolta il 23 febbraio scorso. Come sempre l’operazione ha mirato al controllo di persone e bagagli nelle stazioni con l’impiego di 1.296 operatori nelle 510 stazioni interessate. In particolare, tra gli arrestati, un latitante rintracciato dalla Polizia ferroviaria di Udine. L’uomo, un cittadino di 23 anni, si aggirava in stazione con fare sospetto. Fermato per un controllo dagli agenti, a suo carico pendeva un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Padova per reati connessi al traffico di stupefacenti. A Milano gli agenti hanno arrestato due cittadini di 22 anni, in relazione al furto di un telefono cellulare ai danni di una ragazza. I poliziotti, durante un servizio antiborseggio, hanno notato i due avvicinarsi in modo sospetto a una ragazza che si dirigeva verso la stazione. Uno dei due si è avvicinato alla vittima e, con abile mossa, le ha prelevato dalla tasca del giubbotto un cellulare, dotato di custodia, contenente documenti e bancomat, per poi consegnarlo al complice ed allontanarsi rapidamente. I poliziotti, avendo assistito alla scena, sono riusciti a bloccare i due che addosso, oltre al telefono avevano 350 euro e un coltellino di circa 15 centimetri. A Villa San Giovanni, Reggio Calabria, due uomini sono stati arrestati, mentre un terzo è stato denunciato, poiché stavano asportando degli elettrodomestici da un carro merci fermo nello scalo ferroviario. A Barletta gli agenti hanno individuato una ragazza intenta a seguire, a breve distanza un anziano signore, mentre si dirigeva verso i bagni della stazione. I poliziotti, sospettando un’azione di adescamento, sono intervenuti mentre estorceva all’uomo denaro e lo aggrediva per sottrargli il portafoglio. La donna ha tentato la fuga ma è stata bloccata. Tra le storie a lieto fine, a Pisa il pianto disperato di un bambino di 7 anni, ha richiamato l’attenzione degli agenti di pattuglia. Il bambino, giocando non si era accorto leggi tutto

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Donazioni marzo 2022

L’Associazione donatori e volontari personale della Polizia di Stato prosegue la sua attività di raccolta sangue anche per il mese di marzo. L’invito alla donazione è rivolto a tutti i cittadini in buona salute e di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Si ricorda che per donare il sangue è necessario avere un peso corporeo non inferiore ai 50 chili. È essenziale recarsi al prelievo a digiuno con l’eccezione di poter bere un caffè, un tè o un succo di frutta. Non è consentito ingerire latte e derivati. (Requisiti) Consultate la locandina nazionale per conoscere le date e le città dove è possibile donare.   leggi tutto

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Reati d’odio: oggi la giornata mondiale contro le discriminazioni

Si celebra oggi la giornata internazionale contro le discriminazioni. La ricorrenza è anche l’occasione per sensibilizzare tutti al rispetto delle persone anche nella diversità. Come sancito all’articolo 3 della nostra Costituzione infatti “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. La Polizia di Stato, a tal proposito, prosegue l’opera di sensibilizzazione già iniziata nel mese di gennaio durante la settimana in ricordo delle vittime della Shoah. Non solo attraverso la comunicazione ma anche con l’azione di contrasto ai reati di odio e con iniziative rivolte soprattutto alle nuove generazioni. Incontri nelle scuole e negli stand durante gli eventi, ai quali i nostri esperti partecipano in tutto il Paese, hanno permesso di avvicinare migliaia di giovani e con essi riflettere su temi così delicati ed importanti. La linea è quella tracciata dal Dipartimento della pubblica Sicurezza al cui interno troviamo l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). L’organismo interforze ha come obiettivo principale quello di gestire con efficacia l’attività di contrasto ad ogni forma di discriminazione ed è incardinato nella Direzione centrale della polizia criminale, presieduto dal vice capo della Polizia Vittorio Rizzi. L’Oscad tra le sue molteplici attività svolge anche quella di monitorare e analizzare il fenomeno attraverso i dati delle segnalazioni ricevute e quelli disponibili nelle banche dati delle Forze di polizia. Quelli relativi al 2021 fanno registrare 361 segnalazioni di reati di matrice discriminatoria, 64 dei quali online. Tra le fattispecie prese in esame troviamo sia gli atti riconducibili a norme specificamente previste dal codice penale per contrastare la discriminazione di ogni forma (odio etnico, razziale, nazionale, religioso e nei confronti delle persone con disabilità), sia quelli che, pur non essendo ricollegabili a “reati di odio”, si manifestano in contesti in cui l’obiettivo dell’autore è discriminare la vittima. Tra i reati più ricorrenti ci sono quelli relativi alla razza, all’etnia e al credo religioso mentre gli atti discriminatori, con più incidenza, riguardano l’orientamento sessuale. L’Osservatorio mette a disposizione anche la seguente mail oscad@dcpc.interno.it per poter segnalare atti di discriminazione, agevolando inoltre la presentazione delle denunce da parte delle vittime.  leggi tutto

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Scherma: Alice Volpi vince ancora in Coppa del Mondo

Alice Volpi si dimostra imbattibile in Coppa del mondo e vince la terza tappa consecutiva del torneo di fioretto. Dopo i trionfi di Saint Maur (Francia) e Poznan (Polonia), la portacolori delle Fiamme oro si è aggiudicata anche la prova di Guadalajara (Messico) battendo in finale la campionessa olimpica in carica, la statunitense Lee Kiefer. Anche questa finale, esattamente come quella disputata in Francia, è stata tiratissima, degna di due campionesse ai primissimi posti del ranking mondiale, ed è stata caratterizzata da un emozionante testa a testa concluso all’ultima stoccata per 15-14. La fiorettista del Gruppo sportivo della Polizia di Stato è stata determinata e concentrata in tutti gli assalti, nei quali ha incontrato e superato prima due tedesche, Aliya Dhuique-Hein (15-11) e Anne Sauer (15-5). Poi negli incontri successivi, Alice ha incrociato le lame con tre compagne di nazionale: l’altra atleta delle Fiamme oro, Erica Cipressa (15-6), Elena Tangherlini (15-12), e, in semifinale, Olga Rachele Calissi (15-3). Secondo gradino del podio per il team di fioretto femminile targato per tre quarti Fiamme oro. Oltra ad Alice Volpi in squadra ci sono anche le atlete cremisi Erica Cipressa e Martina Favaretto, oltre all’azzurra Martina Batini. Percorso netto per le azzurre che hanno superato agevolmente la Colombia (45-11), poi la Germania (45-24) e la Francia (45-18). Solo gli Stati Uniti sono riusciti a fermare le azzurre nella finale, con il punteggio di 45-40, nonostante un ottimo tentativo di rimonta, condotto da Alice Volpi, che nel finale di assalto è riuscita a mettere a segno dieci stoccate. Sul podio di Coppa del mondo anche il giovane Tommaso Marini, che, con la squadra di fioretto maschile, si è piazzato al terzo posto nella tappa che si è svolta a Il Cairo (Egitto). Il team azzurro, formato, oltre che dal fiorettista cremisi, da Daniele Garozzo, Alessio Foconi e Guillaume Bianchi, ha iniziato la gara superando l’Olanda (45-32) e i rappresentanti di Hong Kong (45-42). Poi in semifinale l’assalto contro gli Stati Uniti, terminato  45-42, che ha relegato gli azzurri alla finale per il bronzo, vinta senza problemi contro la Corea per 45-29. leggi tutto

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Trento: arrestati 3 anarco-insurrezionalisti

Gli investigatori della Digos di Trento, coadiuvati dal Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo interno della Direzione centrale della polizia di prevenzione, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 3 militanti anarco-insurrezionalisti, esponenti di un gruppo attivo a Rovereto. La prima ordinanza ha colpito un insurrezionalista spagnolo, già detenuto in carcere, accusato di un attentato esplosivo con finalità di terrorismo ai danni del Tribunale di sorveglianza di Trento, avvenuto il 28 gennaio del 2014. Decisivo l’apporto tecnico del Servizio di polizia scientifica per l’attribuzione, al militante, di un profilo di DNA rinvenuto sui reperti sequestrati in occasione dell’attentato. Agli arresti domiciliari è finito invece uno dei leader dell’anarchismo insurrezionale trentino, accusato di tentata estorsione aggravata dalla finalità di terrorismo, commessa in concorso con altri militanti, per un’irruzione compiuta il 15 aprile 2020 negli studi dell’emittente radiofonica di Rovereto. Nella circostanza, l’arrestato aveva tentato di interrompere le trasmissioni per dare lettura di un comunicato sulla tematica anti-carceraria, senza riuscirvi. L’ultimo provvedimento, un obbligo di dimora, è stato notificato ad un’anarchica di Rovereto accusata di procurata inosservanza della pena e fabbricazione e cessione di documenti di identificazione falsi.  L’attività investigativa è la prosecuzione di una precedente indagine conclusa nel febbraio del 2021 che aveva portato alla carcerazione di numerosi imputati colpevoli di aver costituito, promosso e partecipato ad un’associazione con finalità di terrorismo operante nel territorio trentino, nonché di una serie di reati, come il danneggiamento e la produzione e detenzione di documenti falsi.     leggi tutto

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Vigilanza Privata: tempi duri, servono security manager d’acciaio

Venti di guerra, caro energia, governo a rischio: mentre il mondo impazzisce, dopo due anni che hanno fatto crollare tutte le certezze psicologiche ed economiche, il settore della sicurezza privata si dibatte tra problemi vecchi e nuovi e cerca nuove strade per crescere. Con una direttrice: alla vigilanza privata servono manager con nervi d’acciaio e una preparazione normativa solida, capaci di fronteggiare anni che si presentano ancor più complessi e che richiederanno un occhio costante ai numeri, alla compliance aziendale e ovviamente al mercato. Ai security manager, introdotti nel settore dalla riforma del 2010 e soggetti ad aggiornamento professionale continuo, spetta oggi mostrare più che mai la loro qualità primaria: saper essere dei veri manager. Ne abbiamo parlato con Andrea Ambrosino, Presidente di Vale srl, leader nella formazione e consulenza per il settore vigilanza privata.

Intervista ad Andrea Ambrosino

Dal suo osservatorio privilegiato, quali sono le criticità più esiziali del mercato italiano della sicurezza privata?

Domanda difficile: ci sono molte variabili in gioco e tanti livelli che si intersecano.
Sicuramente, lato domanda e offerta, si ravvisa una forte discrepanza fra quello che singoli cittadini, piccoli artigiani, ma anche grandi stakeholder come imprese o enti, valorizzano sul piano prettamente economico per i servizi di vigilanza privata. Tutti vogliono tutto ma non sono disposti a pagarlo. Per converso c’è anche chi nel settore, pur di accaparrarsi l’appalto, azzarda operazioni commerciali ad alto rischio, per usare un eufemismo. Ovviamente il comparto sta pagando la spinta liberale degli anni passati, che ha portato da una parte molti vantaggi, ma dall’altra ha creato una “trappola collettiva”.

Trappola collettiva…?

In psicologia sociale si parla di trappola collettiva quando un comportamento, vantaggioso per un individuo, si rivela però dannoso per il gruppo – e quindi, a cascata, anche per l’individuo stesso. Nella vigilanza privata, chi affida servizi a basso costo vivrà un vantaggio immediato, ma alla lunga impoverirà il settore, e chi fornirà servizi a basso costo acquisirà immediate quote di mercato ma nel medio periodo subirà un inevitabile effetto boomerang. Le ricadute sono sotto gli occhi di tutti: il mancato rinnovo di un CCNL scaduto da oltre 7 anni, una normativa che si stratifica per cercare di normare i fenomeni che stanno emergendo (pensiamo a come si è evoluta la figura dell’operatore fiduciario e alle polemiche che si sono susseguite), la concorrenza sleale… tutti segnali di un settore che ha grandi potenzialità, come emerso in pandemia, ma del quale lo Stato fatica a riordinare i pezzi.

Quali potenzialità intravvede (aperte dal Covid ma non solo) per la sicurezza privata?

Il settore ha vissuto due anni intensi, con la nascita di nuovi servizi per far fronte all’emergenza Covid. Tali servizi, dal controllo degli accessi al green pass, sono nati però dal rapporto fra imprese e operatori, non sono stati cioè normati (e nei palazzi della politica si è addirittura parlato di imprecisati volontari per controllare il social distancing, ignorando le oltre 70.000 professionalità messe in campo dal settore). Questo è segno che il territorio, le imprese e i cittadini hanno bisogno leggi tutto

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Truffe ad anziani: a Forlì-Cesena arrestato truffatore

Preso l’uomo che nella provincia di Forlì-Cesena prendeva di mira anziani soli per portare via, con stratagemmi collaudati, i loro beni. I poliziotti sono arrivati a lui dopo un inseguimento in cui però un suo complice riusciva a fuggire. In quella circostanza all’uomo sono stati sequestrati fuochi pirotecnici ed esplosivi di piccole dimensioni, adesivi riproducenti targhe contraffatte, bombolette spray al peperoncino e radio ricetrasmittente. E proprio partendo da questi elementi che gli investigatori sono stati in grado di ricostruire i diversi raggiri, portati a termine spacciandosi per “finti tecnici del gas”. I truffatori agivano la mattina e individuavano sempre e solo persone anziane alle quali cercavano di carpire la fiducia prospettando problemi inesistenti agli impianti o, addirittura, simulando pericoli di esplosioni. Riportiamo il racconto di una delle vittime per sottolineare con quale abilità agiscono i malviventi. “Mentre mi trovavo all’interno della mia abitazione, in compagnia di mio marito, sentivo suonare il campanello posto sul mio pianerottolo, e facevo entrare in casa un uomo che dichiarava essere un addetto ai controlli del gas. Nella circostanza l’uomo parlava in vivavoce ad una radio ricetrasmittente portatile, con un’altra persona. L’uomo ci informava che vista la pericolosità delle probabili fughe di gas e di sostanze acide, era preferibile raccogliere tutto l’oro, i gioielli e il denaro contante, e riporli sul comò all’ingresso, cosa che facevamo entrambi….In quei frangenti mi sentivo come soggiogata e confusa da quella persona, in quanto stavo obbedendo a tutte le sue richieste senza reagire. Voglio precisare che l’uomo aveva in mano un oggetto da cui scaturivano delle piccole scintille o effetti pirotecnici, che mi facevano ritenere che vi potessero essere delle fughe di gas e che ci fosse il pericolo per la nostra incolumità. Pochi minuti dopo l’uomo mentre stava per uscire di casa, ha preso la busta con i nostri beni e l’ha appoggiata a terra fuori dal nostro ingresso….”. Far entrare in casa degli sconosciuti, anche se si dichiarano appartenenti a enti o alle Forze dell’ordine o di agire per loro conto, si rischia di essere derubati. In questi casi sarebbe già un ottimo deterrente dire che prima di farli entrare telefonerete alla Polizia, perché se sono dei malfattori se ne andranno. leggi tutto

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Bologna: 760 chili di cocaina sequestrati e 5 arresti

I poliziotti della Squadra mobile di Bologna hanno portato a termine una vasta operazione contro il traffico internazionale di droga. Sono state arrestate 5 persone e sequestrati 760 chili di cocaina. La droga, che arrivava via mare da Santo Domingo all’interno di container, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 60 milioni di euro. All’indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bologna, hanno partecipato anche le Squadre mobili di Vicenza, Pisa, Savona, Lucca ed Arezzo nonché l’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Lo stupefacente è stato sequestrato in 4 diverse località mentre il denaro contante, circa 340 mila euro, è stato trovato all’interno delle abitazioni di due indagati. Sequestrata anche un’auto munita di doppiofondo per il trasporto della droga. Nel corso delle indagini è emerso che la cocaina arrivava in Italia via mare da Santo Domingo attraverso navi cargo che trasportavano containers, da 22 tonnellate ciascuno, carichi di “pellame bovino grezzo”. Lo stratagemma usato per non far scoprire il vero carico era quello di nascondere i panetti da 500grammi di droga tra uno strato di pellame e l’altro all’interno di apposite “tasche”. Il pellame era inoltre pressato e maleodorante, e impregnato di sale così da renderne molto difficile l’individuazione. L’organizzazione domenicana poteva contare sull’appoggio di un imprenditore italiano a capo di una società operante nel settore del commercio di pellame. Seguendo l’importazione della materia prima, che entrava in Italia attraverso il porto di Vado Ligure, Savona, i poliziotti hanno scovato i luoghi dove la cocaina veniva stipata in attesa di essere distribuita. A fine gennaio era stato già arrestato un cittadino domenicano, partito in auto da un casolare in provincia di Vicenza, di proprietà del titolare della ditta, mentre nella vettura trasportava 18 chili di cocaina. Qualche settimana più tardi gli agenti hanno fatto irruzione nello stesso casolare, mentre erano presenti gli altri 3 componenti della banda, poi arrestati. In quella occasione sono stati sequestrati 260 chili di cocaina. Le perquisizioni si sono poi estese al porto di Vado Ligure nel quale risultava un altro container in deposito della stessa spedizione dove gli investigatori hanno sequestrato 237 chili di cocaina suddivisa in 460 panetti nascosti nel pellame. Mentre in una ulteriore perquisizione a Santa Croce sull’Arno (Pisa), all’interno di un magazzino doganale dove era stoccato il contenuto di un altro container, i poliziotti hanno trovato altri 432 pani di cocaina per un peso complessivo di 233 chili. Un quinto arresto è stato effettuato a Bologna nei confronti di un altro cittadino domenicano incensurato, risultato essere il custode materiale di una parte dello stupefacente da destinare allo spaccio. Nel garage in suo possesso gli agenti hanno rinvenuto 12 chili di cocaina, nonché svariato materiale per il confezionamento dello stupefacente, una macchina conta-banconote di tipo professionale e denaro contante. Nelle successive perquisizioni domiciliari i poliziotti della squadra mobile di Lucca hanno sequestrato 296.690 euro nell’abitazione dell’imprenditore italiano, mentre i poliziotti di Arezzo nell’abitazione di uno degli arrestati hanno sequestrato 38.560 euro e  l’auto con il doppio vano per nascondere la droga, con cui in varie occasioni si era recato a Vicenza.         leggi tutto

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Milano: 16 rapine in zona Darsena, arrestati 5 giovani

Era conosciuta come la “banda della catenina” e pochi giorni fa i componenti, 5 giovani tra i 18 e i 22 anni, sono stati arrestati. Tre sono stati condotti in carcere mentre due agli arresti domiciliari. L’indagine, condotta dai poliziotti del commissariato Porta Genova di Milano e coordinate dalla procura di Milano, si sono concentrate su 16 rapine avvenute tutte nella zona della Darsena tra giugno e ottobre dello scorso anno. È emerso che il gruppo operava prevalentemente nei fine settimana, in orario serale e notturno, mimetizzandosi nella confusione della movida: dopo aver accerchiato le vittime, strappava loro eventuali gioielli, abiti e telefoni. In diversi casi, pur di scoraggiarne la reazione, le vittime subivano pestaggi e minacce con coltelli, cocci di vetro o altre armi improprie. Gli indagati risultano avere precedenti penali anche per reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Due dei cinque ragazzi sono inizialmente riusciti a sottrarsi alla cattura poiché senza fissa dimora e le loro ricerche, infatti, sono proseguite per oltre 48 ore fino a quando non sono stati individuati all’interno di una cascina in stato di abbandono che i due utilizzavano come riparo di fortuna. A finire in manette anche il fratello di uno degli indagati trovato nell’abitazione durante l’arresto: l’uomo, destinatario di un provvedimento di carcerazione per rapina e resistenza a pubblico ufficiale, deve scontare due anni, quattro mesi e quindici giorni di reclusione.  leggi tutto

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