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Pedopornografia: arrestato dalla Polizia Postale ragazzo di 21 anni

Aveva indotto col ricatto una minorenne ad inviargli foto in cui si mostrava nuda e creato numerosi canali su di un social destinati alla produzione e allo scambio di materiale pedopornografico. Per questi reati la Polizia postale di Foggia e di Roma hanno arrestato un 21enne al quale, a seguito di perquisizione informatica è stata contestata anche la detenzione di centinaia di foto e video di natura pedopornografica. Le indagini sono scattate a seguito della denuncia della famiglia della ragazzina. In particolare, la madre si era accorta che la figlia, dopo essere stata contattata su un social network, aveva subito delle richieste estorsive da parte dell’indagato che, minacciandola, era riuscito ad ottenere delle foto in cui la ragazza si mostrava nuda. Le attività investigative hanno permesso di scoprire che il giovane, servendosi di un noto social network, creava canali in cui istigava alla pedofilia, pubblicando e invitando alla pubblicazione di foto e video, correlati di nomi di ragazze di età compresa tra i 12 e i 16 anni allo scopo di adescarle.       leggi tutto

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Travel Security: la nuova Prassi UNI 124:2022

Nonostante la vigilanza privata non possa proteggere la persona ma solo le cose (quindi la guardia giurata protegge il Rolex ma non chi lo indossa…sic), alcune aziende riescono, con fatica, a svolgere funzioni di Travel Security, cioè a proteggere il personale aziendale impegnato in trasferte e viaggi di lavoro – attività che tutti i datori di lavoro (responsabili per legge della sicurezza dei dipendenti) devono affidare a personale specializzato. La nuova Prassi di riferimento UNI/PdR 124:2022 analizza i requisiti operativi e le responsabilità dei professionisti della travel security. Lo scenario
Incidenti stradali, epidemie, disastri naturali, conflitti, criminalità, minacce informatiche, terrorismo e instabilità politica possono minacciare la sicurezza (compresa la sicurezza delle informazioni) e la salute (inclusa quella mentale) dei viaggiatori e possono influire negativamente sull’esito degli obiettivi di viaggio. Ogni azienda deve quindi saper gestire, anticipare e prevedere questi fenomeni utilizzando personale altamente qualificato.

Il documento redatto da UNI ed e Confindustria Emilia Area Centro
individua tre figure professionali: il Travel Security Officer (che assicura che il travel security management sia adeguato alle esigenze dell’organizzazione e delle persone), il Travel Security Manager (che gestisce in modo operativo la sicurezza dei viaggiatori) e il Travel Security Analyst (che raccoglie, analizza e valuta le informazioni utili per la sicurezza dei viaggiatori).

In base ai compiti assegnati a ciascuno di questi profili professionali, la prassi stabilisce nel dettaglio conoscenze, abilità, livelli di autonomia e responsabilità secondo i criteri del QNQ (Quadro Nazionale delle Qualifiche).

I requisiti definiti dalla prassi sono rivolti sia al personale dipendente, sia a consulenti esterni, ai fornitori di servizi e agli incaricati della gestione della sicurezza trasferte del personale aziendale, con l’obiettivo di assolvere gli obblighi di Duty of Care, ossia la responsabilità morale o legale, in capo alle aziende, di proteggere il viaggiatore da minacce e pericoli.

L’esigenza di questo documento è stata avvertita anche a seguito della pubblicazione della norma internazionale ISO 31030 “Travel Risk Management – Guidance for Organizations” recentemente adottata dall’UNI e dedicata alla gestione dei rischi derivanti da trasferta, nella quale si fa più volte riferimento alla competenza delle figure professionali alle quali sono affidati ruoli specifici o il coordinamento generale dell’intero processo.

La prassi si completa di due appendici: l’appendice A contiene gli elementi utili circa le modalità di valutazione delle conformità applicabili, mentre l‘appendice B contiene le indicazioni relative agli aspetti etici e deontologici applicabili, compreso un inquadramento generale per la realizzazione di un’infrastruttura della cultura dell’integrità professionale, di particolare rilevanza ai fini della tutela dei consumatori/utenti.

Clicca qui per scaricare la prassi di riferimento UNI/PdR 124:2022 in italiano e in inglese

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La security negli aeroporti di Venezia e Treviso passa a Sicuritalia

Triveneto Sicurezza, che cura i servizi di security presso gli aeroporti di Venezia e Treviso ed è controllata dal Gruppo SAVE (che si occupa di gestione aeroportuale, infrastrutture di mobilità, Food & Beverage e Retail), è stata ceduta a Sicuritalia, leader italiano della sicurezza e vigilanza privata. Una business unit del Gruppo si occupa della gestione della sicurezza delle infrastrutture critiche, fra le quali quelle aeroportuali.
L’operazione, si legge nel comunicato SAVE, è stata pensata in un’ottica di maggiore efficienza dell’operatività degli scali e di elevata specializzazione dei servizi al passeggero ed è stata frutto di un positivo confronto con i sindacati finalizzato alla tutela dei livelli occupazionali e salariali.

Le prospettive per il trasporto aereo sono infatti di una graduale ripresa del traffico. Benché la nuova variante abbia frenato il percorso di recupero dei volumi pre-pandemici iniziato a giugno 2021, il Gruppo SAVE guarda comunque con positività alla stagione primaverile ed estiva.

In particolare, all’aeroporto Marco Polo di Venezia sono previste l’apertura delle basi di Ryanair e Wizzair e la riattivazione dei voli intercontinentali sul Nord America, mentre al Canova di Treviso
è confermata la base di Ryanair con un ampio programma di voli.
Novità che vanno a favore dell’intera occupazione dei due aeroporti e a sostegno dell’intera filiera che ruota attorno all’attività degli scali.

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Cooperazione internazionale: incontro con la Polizia colombiana

Legame sempre più stretto tra la Polizia italiana e quella Colombiana anche a seguito dell’incontro del 25 gennaio, in video collegamento, tra il capo della Polizia Lamberto Giannini e le autorità della Colombia, proprio nel giorno in cui veniva approvata la riforma della polizia nazionale colombiana. La partnership con la Polizia italiana, riconosciuta come modello di law enforcement moderno, efficace e attento alla cittadinanza, consentirà, attraverso un fattivo supporto tecnico e la condivisione delle best practice, di completare quel processo di cambiamento e riordino avviato dalla Colombia. Durante l’incontro, da parte colombiana, sono stati illustrati i pilastri e l’obiettivo ispiratore del programma. Vale a dire la creazione di una forza di Polizia moderna, che ottimizzi le capacità nella lotta alla criminalità attraverso la professionalizzazione del personale di polizia, secondo standard coerenti con il rispetto dei diritti umani e l’esigenza di trasmettere ai cittadini un senso di maggiore prossimità delle forze di Polizia al loro vissuto quotidiano. Il Prefetto Giannini, nel suo intervento, ha affermato che In questo ambito è fondamentale il pieno coinvolgimento della popolazione e delle comunità, “Soprattutto dei giovani, che debbono poter guardare alla polizia con sentimenti di piena fiducia come ad un interlocutore affidabile con cui dialogare e con il quale combattere quei fenomeni di illegalità che turbano l’ordinato svolgimento della vita sociale”. Il Dipartimento della pubblica sicurezza italiano è già un partner privilegiato della Colombia, grazie alla realizzazione di numerosi progetti che collegano vicendevolmente i due Paesi in un clima di reciproca amicizia. Diversi i programmi di successo che sono stati implementati nell’area come El PAcCTO, Copolad III ed il progetto Eurofront, iniziative di diplomazia giuridica, assistenza tecnica e formazione a cui si aggiunge la proficua partecipazione internazionale degli omologhi colombiani ai corsi organizzati dalla Scuola internazionale di alta formazione per la prevenzione e il contrasto del crimine organizzato di Caserta. In tale ottica, il capo della Polizia Lamberto Giannini ha affermato che la formazione rappresenta “Un asse portante della nostra policy sulla cooperazione di polizia al servizio della sicurezza globale”. leggi tutto

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Finti poliziotti in casa di anziani, ad aspettarli in strada agenti veri

Abbigliamento sportivo, cappello in testa, mascherina chirurgica sul volto ed un tesserino falso della Polizia in mano. Così un ladro si è presentato alla porta di due anziani del quartiere Barriera di Milano a Torino, affermando di dover effettuare un controllo per dei furti avvenuti nello stabile. I due anziani hanno creduto al trucco messo in piedi dal malvivente e lo hanno fatto entrare in casa. Qui il criminale ha chiesto subito dove erano custoditi i preziosi per controllare che fosse tutto a posto poi li ha distratti e gli ha preso quanto era possibile arraffare allontanandosi velocemente. In strada lo attendeva un complice su un’auto con la quale i due si allontanavano. Non sapevano che sulla via c’era anche una pattuglia della Squadra mobile di Torino che, notati i movimenti sospetti dei due, aveva deciso di aspettare per vedere cosa stavano combinando. Pochi istanti dopo gli investigatori hanno bloccato i due scoprendo che erano entrambi pregiudicati, uno sottoposto alla misura della sorveglianza speciale e l’altro addirittura doveva esser in casa in quanto agli arresti domiciliari. Bloccati non senza difficoltà in quanto i ladri hanno tentato di evitare il controllo con calci e anche ferendo uno dei poliziotti con una manovra dell’autovettura, i due sono stati perquisiti. Addosso avevano oggetti di valore e 850 euro in contanti che dopo pochi minuti sono stati restituiti ai due anziani che li hanno riconosciuti come propri. Ad uno dei due è stato trovato anche un falso tesserino della Polizia con la dicitura “Polizia 113”, la fotografia di un uomo sconosciuto e le generalità di un inesistente ispettore capo. Anche a casa dei due sono stati trovati diversi oggetti di valore legati probabilmente ad altri furti e che saranno oggetto di approfondimenti investigativi. Alla fine il magistrato ha disposto l’accompagnamento in carcere. Ricordiamo che in caso di richieste sospette o di dubbi e perplessità non bisogna esitare a comporre il numero unico di emergenza e chiedere l’intervento della Polizia. Per scoprire tutti i trucchi dei truffatori e farli conoscere ai tuoi cari consulta la nostra pagina dedicata. leggi tutto

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Cremona: arrestata 22enne responsabile di oltre 60 estorsioni sessuali

A Cremona, una giovane donna di 22 anni, è stata arrestata perché responsabile di estorsione ai danni di 60 persone. L’indagine ha avuto inizio dopo che un uomo si è rivolto alla Polizia Postale di Cremona perché minacciato dalla presunta madre di una ragazza conosciuta su un sito di incontri sessuali e che a suo dire era minorenne ed autistica. In sostanza la donna lo avrebbe denunciato se non avesse pagato 500 euro a titolo risarcitorio, per i danni psicologici subìti dalla figlia con la quale l’uomo aveva chattato e si era scambiato alcune foto. Le attività di investigazione hanno consentito di identificare ben 60 vittime di sesso maschile di diverse età, residenti su tutto il territorio nazionale, comprese persone con disabilità cognitive, nonché di sequestrare carte ricaricabili sulle quali è confluito il denaro frutto delle estorsioni per un ammontare di circa 100mila euro. leggi tutto

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Operazione “Alto impatto” a Foggia

Un’ulteriore operazione “Alto Impatto” è stata portata a termine dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei carabinieri a Foggia e nella provincia in queste ore, dopo gli attentati dinamitardi ed incendiari che si sono verificati ad inizio anno. Questa mattina, e anche nei giorni scorsi l’attenzione delle Forze dell’ordine si è rivolta nei luoghi abitualmente frequentati dai pregiudicati e nelle piazze di spaccio. Sono stati disposti posti di blocco, controllo, perquisizioni, ispezioni e controlli agli esercizi commerciali. Gli agenti si sono concentrati principalmente nelle campagne fuori città, in particolare in box e casolari abbandonati nella ricerca di armi, esplosivo e droga. I luoghi ispezionati sono spesso utilizzati dalla criminalità anche per incontri tra i componenti dei gruppi. In particolare, la Squadra mobile di Foggia insieme al Reparto prevenzione crimine e un elicottero del Reparto volo di Bari, ha arrestato un latitante 40enne che deve scontare una pena definitiva per ricettazione, furto e falso; l’uomo è stato individuato all’interno di un appartamento in un quartiere popolare della città. L’equipaggio di una volante di Foggia ha invece arrestato un 46enne evaso dagli arresti domiciliari che, alla richiesta di fornire le proprie generalità, ha dichiarato il falso; riconosciuto dai poliziotti è stato portato nella sua abitazione dove gli agenti hanno trovato dello stupefacente confezionato in dosi pronte per lo spaccio. leggi tutto

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Vigilanza Privata: cambiare il salario per cambiare il settore?

Eh ma prima di alzare i salari dobbiamo poter marginalizzare nella vigilanza privata. Eh ma prima di aggredire nuovi mercati, bisogna aumentare la professionalità. Eh ma prima occorre combattere l’abusivismo. Eh ma prima bisogna cambiare le leggi sugli appalti, sulla formazione, sulla qualifica della guardia giurata e bla bla bla. Quante volte abbiamo sentito questi discorsi? Un lettore ci offre una visuale diversa: e se per arginare  il sottocosto dilagante, l’abusivismo e quant’altro lamentato dalle aziende, si partisse aumentando le retribuzioni e dando dignità ai lavoratori?

Egregio direttore,
non servono solo belle parole per raggiungere obiettivi, ma anche fatti.
Ritorno sull’annosa vicenda del rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata.  Credo che 7 anni di mancato rinnovo siano troppi, quando poi si afferma di voler incentivare la professionalitá ed altro.

Da conoscitore trentennale del settore, ho fatto lunghe considerazioni personali, dopo essere stato presente ai vari convegni in fiera dove erano presenti anche esponenti Istituzionali. Bellissime prospettive, parole ed intese per migliorare il settore, ma per quanto concerne le retribuzioni dei lavoratori ed i veri problemi in seno alle societá, non una parola.
Tutti cercano di bypassare il problema retribuzioni, consapevoli che le stesse sono in contrasto con l’art. 36 della Costituzione e ripeto della Costituzione.

Si é parlato di abusivismo ed altro di molto interessante, ma al centro dei discorsi c’é sempre e solo la volontá di incentivare formazione, sviluppo mercati esteri, certificazioni, nuovi adempimenti, riconoscimento della figura della GPG, ma di inversioni di tendenza in un mercato ormai allo sbando per tariffe e gare sottocosto che non coprono nemmeno il costo del lavoro, neanche l’ombra. E a farne le spese non possono essere i lavoratori.

In economia, per ribaltare un problema bisogna focalizzarsi su dei cardini: domanda, offerta, rivalutazione ed inversione di tendenza. Pertanto solo aumentando e rivalutando le retribuzioni e dando anche un po’ di dignitá ai lavoratori, si potrebbe avere un’inversione di tendenza al sottocosto dilagante e quant’altro reiterato dalle aziende.

L’obbiettivo non deve essere solo quello di innalzare gli adempimenti a carico delle imprese al fine di avvantaggiare solo i grossi competitor e perdendo forza lavoro, come avviene quasi sempre nei cambi di appalto ed in caso di vendita di rami d’azienda, ma quello di rimettere dei punti cardine al fine che tutti possano lavorare senza doverci rimettere, fallire ed indebitarsi.

Concludo dicendo: ricordatevi sempre di essere anche dalla parte dei piú deboli, quelli che si spaccano la schiena per far diventare grandi le aziende e che meritano di essere dignitosamente pagati, perché chi oggi state schiacciando potreste ritrovarvelo mentre voi state scendendo.

Cordiali saluti
Gaetano Camarca, Ex Manager

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Category: Primapagina, Rinnovo CCNL

Shoah: la settimana della memoria raccontata dalla Polizia

Si celebra oggi la Giornata della memoria una data in cui si commemora la Shoah, che ha cancellato le esistenze di milioni di esseri umani. In questi giorni la Polizia di Stato è impegnata nel ricordare l’Olocausto, come testimonianza del forte legame che da anni la lega alla comunità ebraica. Per tutta la settimana le immagini di copertina delle pagine Facebook, Instagram e Twitter istituzionali sono dedicate al ricordo delle vittime con una foto che immortala il simbolo più alto del sacrificio di cui furono vittime gli ebrei, ossia le Pietre d’inciampo. Attraverso i post pubblicati, in particolare sulla pagina Facebook Polizia di Stato viene ricordato quanto accadde in quegli anni bui: dall’infame scelta di marchiare le persone di religione ebraica con la Stella gialla cucita sugli abiti, alla più grande fake news della storia, cioè la leggenda della cospirazione ebraica mondiale, usata da Hitler come base ideologica del nazismo e come motivazione per lo sterminio degli ebrei. Sino al ricordo dei poliziotti che sacrificarono la loro vita per salvare quelle di migliaia di ebrei, uno tra tutti Giovanni Palatucci, Giusto tra le nazioni, al quale sono intitolate piazze, vie e scuole in molte città italiane. Nella città di Novara lo scorso 23 gennaio si è svolta la “Run for Mem, la Corsa della Memoria verso il futuro”, organizzata dall’Unione delle comunità ebraiche italiane, Ucei, in un percorso nei luoghi della memoria alla quale hanno partecipato anche atleti del Gruppo sportivo della Polizia di Stato Fiamme oro. Il 25 gennaio, a Trieste, davanti alla Questura sono state apposte delle pietre d’inciampo per ricordare i poliziotti che, in opposizione alle leggi naziste, salvarono la vita di numerosi ebrei destinati alla deportazione. Le pietre d’inciampo sono state dedicate alla memoria del commissario Giovanni Palatucci e del commissario Feliciano Ricciardelli deportati nel 1944 nel campo di concentramento di Dachau. Ieri, presso la questura di Aosta è stata apposta una pietra d’inciampo alla memoria del commissario Camillo Renzi anch’egli deceduto nel lager di Dachau. Atti simbolici che intendono rafforzare il valore del ricordo ma che sono anche un monito affinché non si ripetano i crimini commessi dai nazifascisti. L’impegno della Polizia di Stato è riconosciuto anche oltre i confini nazionali: lo scorso mese di novembre, infatti, l’Associazione europea delle Comunità ebraiche ha conferito al capo della Polizia Lamberto Giannini il prestigioso premio “King David Award”, per l’intesa opera di protezione delle comunità ebraiche svolta dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato.   leggi tutto

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Campobasso: fermata “baby gang”, 11 giovani denunciati

Nonostante la giovane età avevano creato intorno a loro un clima di terrore per atti di violenza, bullismo e intimidazione nei confronti di compagni di scuola, genitori e persone indifese; il branco si accaniva anche nei confronti di coetanei presi di mira casualmente. La Squadra mobile di Campobasso, questa mattina, ha denunciato alla procura della Repubblica presso il tribunale dei Minorenni, 11 ragazzi che ai tempi a cui si riferiscono i fatti, avevano un’età compresa tra i 13 e i 17 anni. Un gruppo ben consolidato che in poco tempo aveva riprodotto dinamiche tipiche della criminalità organizzata; 4 dei suoi componenti, considerati i capi, oltre ad esser indagati per furto, violenza, minacce, atti persecutori, percosse e lesioni personali sono accusati anche di associazione per delinquere.
Secondo le indagini gli altri 7 avrebbero avuto un ruolo più marginale pur facendo parte del gruppo e nonostante avessero partecipato alle gravi azioni di violenza. Nei mesi scorsi, la Squadra mobile di Campobasso era stata interessata da una serie di fatti che riguardavano l’atteggiamento violento in città di alcuni ragazzi, anche molto giovani; determinante al fine delle indagini la collaborazione dei cittadini e delle istituzioni scolastiche.
Una giovane vittima aveva denunciato che era stata raggiunta dal “branco” mentre passeggiava lungo una delle strade principali della città, e dopo esser stata provocata verbalmente era stata colpita al volto, con una testata.
Tra gli eventi più gravi l’aggressione nei confronti del padre di una giovane vittima intervenuto per aiutare il figlio fuori dalla scuola mentre il branco lo stava malmenando. In quella occasione anche il genitore era stato aggredito con calci e pugni. Le minacce e le ritorsioni venivano riservate, perlopiù alle ragazze, qualora si fossero rifiutate di cedere la merenda o piccole somme quotidiane di denaro.
È noto anche un episodio di violenza nei confronti di un uomo senza fissa dimora colpito con calci, di una rissa scatenata per futili motivi e di una violenta aggressione ai danni di un altro minore che ha provocato nella vittima 30 giorni di prognosi.   leggi tutto

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