Metamorfosi, digitalizzazione e globalizzazione della criminalità organizzata, questi i temi affrontati durante la visita istituzionale in Belgio del vice capo della Polizia Vittorio Rizzi. Dopo l’incontro con l’ambasciatore d’Italia in Belgio Francesco Genuardi e l’ambasciatore Pietro Benassi, consigliere diplomatico alla rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea, la delegazione si è confrontata sull’organizzazione e sull’operatività nel contrasto al crimine con il commissioner general Marc de Mesmaeker, direttore generale della Polizia Federale, e con Eric Snoeck, direttore generale della polizia giudiziaria federale. Gli stessi temi, riportati in ambito accademico, sono stati il focus della lectio magistralis del vice direttore generale della P.S. Vittorio Rizzi presso la facoltà di Criminologia dell’Università di Leuven, un ateneo fondato nel 1425, tra i più antichi e prestigiosi d’Europa. Dopo un’apertura dell’ambasciatore Francesco Genuardi e della ministra degli Interni del Belgio, Annelies Verlinden, il direttore centrale della Polizia criminale Vittorio Rizzi ha richiamato l’attenzione della comunità scientifica sulla necessità di liberarsi da pregiudizi e stereotipi sulla criminalità organizzata italiana. Il prefetto Rizzi si è soffermato in particolare sulla ‘Ndrangheta, che non è più mafia folcloristica e rurale come in passato veniva erroneamente percepita in vari Paesi del mondo, ma fenomeno criminale contemporaneo, completamente integrato nella società globalizzata, spesso un passo avanti nell’utilizzo della tecnologia e nell’individuazione di nuovi mercati per accrescere business e traffici illeciti. leggi tutto
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