Nonostante la vigilanza privata non possa proteggere la persona ma solo le cose (quindi la guardia giurata protegge il Rolex ma non chi lo indossa…sic), alcune aziende riescono, con fatica, a svolgere funzioni di Travel Security, cioè a proteggere il personale aziendale impegnato in trasferte e viaggi di lavoro – attività che tutti i datori di lavoro (responsabili per legge della sicurezza dei dipendenti) devono affidare a personale specializzato. La nuova Prassi di riferimento UNI/PdR 124:2022 analizza i requisiti operativi e le responsabilità dei professionisti della travel security. Lo scenario
Incidenti stradali, epidemie, disastri naturali, conflitti, criminalità, minacce informatiche, terrorismo e instabilità politica possono minacciare la sicurezza (compresa la sicurezza delle informazioni) e la salute (inclusa quella mentale) dei viaggiatori e possono influire negativamente sull’esito degli obiettivi di viaggio. Ogni azienda deve quindi saper gestire, anticipare e prevedere questi fenomeni utilizzando personale altamente qualificato.
Il documento redatto da UNI ed e Confindustria Emilia Area Centro
individua tre figure professionali: il Travel Security Officer (che assicura che il travel security management sia adeguato alle esigenze dell’organizzazione e delle persone), il Travel Security Manager (che gestisce in modo operativo la sicurezza dei viaggiatori) e il Travel Security Analyst (che raccoglie, analizza e valuta le informazioni utili per la sicurezza dei viaggiatori).
In base ai compiti assegnati a ciascuno di questi profili professionali, la prassi stabilisce nel dettaglio conoscenze, abilità, livelli di autonomia e responsabilità secondo i criteri del QNQ (Quadro Nazionale delle Qualifiche).
I requisiti definiti dalla prassi sono rivolti sia al personale dipendente, sia a consulenti esterni, ai fornitori di servizi e agli incaricati della gestione della sicurezza trasferte del personale aziendale, con l’obiettivo di assolvere gli obblighi di Duty of Care, ossia la responsabilità morale o legale, in capo alle aziende, di proteggere il viaggiatore da minacce e pericoli.
L’esigenza di questo documento è stata avvertita anche a seguito della pubblicazione della norma internazionale ISO 31030 “Travel Risk Management – Guidance for Organizations” recentemente adottata dall’UNI e dedicata alla gestione dei rischi derivanti da trasferta, nella quale si fa più volte riferimento alla competenza delle figure professionali alle quali sono affidati ruoli specifici o il coordinamento generale dell’intero processo.
La prassi si completa di due appendici: l’appendice A contiene gli elementi utili circa le modalità di valutazione delle conformità applicabili, mentre l‘appendice B contiene le indicazioni relative agli aspetti etici e deontologici applicabili, compreso un inquadramento generale per la realizzazione di un’infrastruttura della cultura dell’integrità professionale, di particolare rilevanza ai fini della tutela dei consumatori/utenti.
Clicca qui per scaricare la prassi di riferimento UNI/PdR 124:2022 in italiano e in inglese
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