E mentre al tavolo del rinnovo contrattuale della vigilanza privata non si trova un accordo manco per sbaglio, con proposte economiche ai limiti della fame, Confintesa Sicurezza Privata rilancia il tema del salario minimo, sostenuto a suo tempo dal Movimento 5 Stelle e poi sopravanzato da emergenza Covid, cambi di governo e mille altre priorità.In un comunicato, Confintesa Sicurezza Privata chiede infatti “un intervento deciso da parte del governo e tutti i sindacati per sostenere la proposta del salario minimo. E’ normale che molti operatori della vigilanza nel 2022 prendano paghe orarie che non arrivano molte volte nemmeno a 6 euro? Pagando affitto, luce, gas, tari, assicurazioni, bollo e beni di prima necessità, come può sopravvivere un lavoratore?
E’ normale che ci siano paghe così basse nonostante tutto aumenti?
E’ normale che il CCNL della vigilanza privata a distanza di quasi 7 anni ancora non sia stato rinnovato nè veda la luce? Visto che il comparto vigilanza è sempre più presente, perchè non si interviene a tutela dei tanti operatori fiduciari e G.P.G ?
Confintesa Sicurezza Privata Umbria, per voce del suo Segretario Regionale di Niccolò Francesconi, invita il governo e i sindacati a intervenire in maniera decisa per approvare il salario minimo a tutela di migliaia di dipendenti della vigilanza privata e molti altri settori.
Il salario minimo non deve avere colori politici: deve essere approvato e basta, a tutela di migliaia di lavoratori. Confintesa Sicurezza Privata chiede interventi decisi e invita la politica tutta a intervenire a tutela di tutti gli addetti della sicurezza. Basta lavoratori di serie A e D: servono interventi decisi”.
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